recensionirassegna stampa

15-06-2006
Quando l'arte si accosta al mistero della natura
Castellarquato, alla galleria Transvisionismo la personale di Ilaria Locati

Scoprire tracce di vita, ascoltare un albero che cresce... Questa la ricerca che, con capacità e convinzione, porta avanti Ilaria Locati protagonista di una personale alla galleria Transvisionismo di Castellarquato (fino al 29 giugno). Reduce dai successi di una recentissima rassegna a Wasserburg am Inn la giovane artista che vive e lavora a pochi chilometri dalla diga di Mignano si racconta.
”Il mio lavoro nasce dal sentimento di fronte agli elementi naturali, alla bellezza, alle forme, ai colori, alla materia della natura. Sono opere realizzate con materiali naturali, fatte quindi di natura: "materia" che contiene in sé il concetto della vita, che nasce ed esiste come elemento vitale della Terra”.
Nata a Milano, Ilaria ha compiuto i suoi studi nel capoluogo lombardo crescendo quindi in una cultura della metropoli. I nonni materni però erano contadini della zona di Vernasca, dove Locati ha voluto tornare per vivere e lavorare in quei luoghi ancestrali dove sentiva più forte il legame con le sue radici più profonde.
”Ogni mia ricerca – prosegue Locati - trae spunto dal contatto diretto con la natura: osservare i fenomeni naturali, scoprire tracce di vita animale, ascoltare un albero che cresce, vedere la bellezza e capire l'importanza di ogni elemento della natura. Quindi, raccogliere e custodire foglie, sassi o penne di uccelli in contenitori costruiti per conservarli e presentarli come materiali preziosissimi; ridare nobiltà a materiali ed elementi apparentemente semplici e poveri, ma in realtà di grande valore ed importanza per la vita”.
”La dignità dell'essere umano in quanto tale - prosegue l'artista - risiede prima di tutto nella sua capacità di rispetto per qualsiasi tipo di essere vivente. Per conoscere il vero è indispensabile avvicinarsi alla natura con spirito nuovo, con ragione e sentimento, con la coscienza di "essere umani" e di far parte della natura al pari di tutti gli esseri viventi. Perché, solo nella natura sono contenuti i veri valori dell'esistenza”.
Esprimere quindi attraverso l'arte l'elemento eterno della natura, coglierne la bellezza essenziale e mostrare la verità del mondo reale, che è il mondo della natura. Questo si coglie soprattutto osservando le sue opere.
L'installazione Io vedo (che da anche il titolo alla personale di Castellarquato), trae spunto dalle forme degli acheni del faggio, ed è realizzata con l'argilla rossa che sì trova in alcune zone della valle dell'Arda mischiata alla paglia e lasciata seccare. I nove elementi che formano l'installazione sono piantati nella sabbia come se da essa avessero realmente trovato vita.
Con la stessa matrice terrosa di Io vedo è realizzata anche Orogenesi insieme a pezzi di roccia di ofiolite che dal monte Menegosa Ilaria raccoglie lungo il corso dell'Arda.
Anche l'opera Coscienza della Terra è realizzata con argilla rossa cruda e paglia; le ossa da me fuse in piombo, sono quelle delle prede dei falchi della regina da me raccolte in Sardegna sull'isola di San Pietro.
Le opere II semi della Verità e Il sogno di Dio si riferiscono direttamente a forme prese dal mondo vegetale, e rappresentano il più attuale aspetto della sua ricerca.
Di chiaro riferimento ai fossili della Valdarda la Conchiglia scolpita proprio utilizzando un blocco di arenaria di Castellarquato; “Il miracolo” è realizzato con calchi di corna di caprioli trovati in Baviera; gli ”Interludi” sono calchi di elementi della natura, come sassi, valve di molluschi, ossa di animali, parti di alberi (la scrittura sulle lastre trasparenti di plexiglas riporta brani tratti da un testo scritto dalla stessa Locati dopo un viaggio in Namibia come riflessione sulla natura selvaggia e incontaminata di quel paese).
"Il segreto della natura" è un'opera fatta di tanti elementi, ognuno numerato e datato, che continua nel tempo. Ogni elemento di piombo contiene semi di diverse specie di piante selvatiche raccolti da Ilaria; su ogni contenitore è incisa una scrittura che riporta la classificazione botanica della pianta, il luogo in cui sono stati raccolti i semi, la stagione e l'anno, Anche la scrittura incisa sui contenitori è un'ideazione della Locati, una scrittura inventata mettendo insieme diversi caratteri etruschi, greci, romani.
Ma lasciamo che sia la stessa artista a spiegare il perché di questa rassegna. “Ho voluto realizzare una mostra nella mia zona non solo per farmi conoscere, ma anche per valorizzare l'ambiente in cui vivo e quello che c'è in questa terra, per mostrare agli altri quanti e quali tesori si possono trovare in una valle come la mia, e più in generale, che grande tesoro è la natura”.

Carlo Francou
"Libertà"

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